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Corsi INPS Valore P.A. 2019 LOMBARDIA
soggetto proponente INSUBRIA - Università degli Studi dell'Insubria
in collaborazione con Formel srl
La gestione delle risorse umane nelle pubbliche amministrazioni e la prevenzione e gestione dei possibili conflitti
Programma
OBIETTIVI STRATEGICI: Aumento della produttività e della qualità dei servizi
COMPETENZA STRATEGICA/AREA TEMATICA: Capacità di gestione delle risorse umane, di gestire i conflitti
INDICATORI DI OUTCOME: Aumento del numero delle proposte giudicate efficaci per aumentare l'efficienza e la qualità dell'azione amministrativa condotta dal partecipante.
PREMESSA
L’intervento di Formazione vede al centro gli
strumenti della “facilitazione esperta”, approccio di nuova generazione alle
Risorse umane. La Facilitazione solitamente pone la tensione
nei confronti non di un solo elemento, bensì costantemente verso coppie di
elementi, di cui quella preminente è data da produzione e
partecipazione, ossia, il piano del lavoro, della prestazione (fare)
che necessita di incontrare il piano della relazione e del comportamento (parlare).
Il corso presenta quindi un’architettura bifocale,
perché rivolta alle culture e agli assetti organizzativi, ma al contempo alle
persone e ai loro molteplici e divergenti modi di stare nel lavoro. Lavoro ed
emozione sono di fatto una delle coppie chiave dell’intervento formativo in
oggetto.
Obiettivi
• Fornire strumenti comunicativi per avere tutte le informazioni utili
nel minor tempo possibile
• Come usare domande strategiche in grado di stimolare la verità nel meccanismo
di feedback
• Come usare argomenti incontestabili e oggettivi, seppur contrari al punto di
vista altrui
• Come usare strutture linguistiche strategiche in grado di destrutturare
resistenze e obiezioni
• Fornire strumenti operativi e concreti a supporto della legittimità di guida
• Aumentare l’autorevolezza con un utilizzo mirato e strategico della delega
• Gestire in modo strategico e metodico le priorità proprie e delle persone
gestite
• Gestire le riunioni in modo che siano sempre produttive e partecipate
• Apprendere le giuste tecniche per stare e/o condurre un gruppo di lavoro
• Allenamento degli strumenti pratici per la facilitazione delle persone, verso
colleghi e collaboratori
La docenza presenta un taglio pratico, incoraggia scambi, approfondimenti, dinamiche, riflessioni. In ogni intervento contiamo di alternare pratica e teoria, è infatti la loro modulata alternanza che può incrementare attenzione e apprendimento. In ogni nostro intervento viene posta attenzione sia al ruolo che alla persona.
I set alternano unità di: a) discussione su fatti e vissuti riferiti al lavoro e all’azienda; b) scambio interpersonale; c) esercitazione e allenamento metodologico; d) casi concreti; e) mobilizzazione ed espressione. Per un continuum di generi e funzioni che compongono un percorso formativo attivo, coinvolgente, pratico e divertente.
PROGRAMMA
MODULO 1
Il lavoro di gruppo
Attenzione alle dinamiche di gruppo. Cos’è una dinamica di gruppo. Conformismo, omologazione, polarizzazione, deresponsabilizzazione. Trappole e opportunità, competizione verso cooperazione. Tre cervelli, tre comportamenti automatici frequenti nei gruppi. Diversità, pluralità, engagement. Due assi da presidiare. Il lavoro operativo e la convivenza organizzativa. Centratura su produzione e partecipazione, fare e parlare. Migliorare la performance. L’efficacia del gruppo di lavoro e i processi di gruppo. Le tecniche per stare bene nei gruppi. Strumenti pratici, vicino ai fatti, ai luoghi, alle persone. La valorizzazione costruttiva. La comunicazione efficace. La negoziazione. La mediazione. Il benessere. La cultura collettiva, il gioco di squadra.
Project work
1)
Esercizi in plenaria, sottogruppi, coppie
2)
Osservazione e pratica degli strumenti
3)
Circle-time, condivisione del sentimento personale dello stare in un gruppo
MODULO 2
Lavorare con le
persone
Contenuti
L’organizzazione è
costruita dalle persone; Principi
essenziali di comportamento e cultura organizzativi; Barriere tipiche:
percezioni, attribuzioni, distorsioni, stereotipi; Valori possibili: relazione,
ascolto, capacità, obiettivi; Lineamenti di un management partecipativo
finalizzato al saper unire.
Metodi di facilitazione
delle persone e degli uffici. Criteri guida della “facilitazione
esperta”. Otto passi pratici da fare subito.
Coordinare, l’importanza dell’azione e della
relazione.
Apprezzare, valorizzazione delle persone, saggezza lavorativa. Coinvolgere,
creazione di ponti comunicativi efficaci. Parlare efficacemente, dialettica,
dialogo, negoziazione, condivisione.
Aiutare,
le emozioni al lavoro. Dare attenzione e cura del sentimento, le riunioni di
ascolto interno.
Attivare
le forme di lavoro produttive, protettive, costruttive. Organizzare riunioni
produttive, coinvolgenti e fattive.
1) Role playing, casi concreti, per l’osservazione e l’applicazione degli strumenti
2) Circle-time, condivisione delle emozioni sul lavorare con le persone
MODULO 3
Gestione conflitti e
negatività
Aggiornare le mappe: la negatività è anche una risorsa. Perché la chiamiamo negatività, tratti e definizioni. La negatività è ciclica, riguarda tutti, è più frequente della positività. La triplice provenienza: della specie, della persona, dell’organizzazione. La capacità negativa e i metodi antinegatività. Trasformare problemi, conflitti, malessere ed errori. Negatività bassa, accogliere, contenere, trasformare. Negatività alta: proteggersi e congedarsi. Le tecniche essenziali: parola chiave e direzionale, passi concreti, tripletta, terzo tempo. Curo il mio negativo. Gli strumenti. Le risposte tipiche: evitare di eludere la negatività. Le due forme di sollievo: nasce qualcosa di utile nel negativo. Il ponte neg-pos: trasformare è mettere radici pratiche. Garbo professionale: non infierire con i colleghi negativi. Emozioni negative: soffriamo tutti per le nostre parti difficili. Fronteggiamento di episodi di aggressività e di demotivazione. Patto di capacità negativa, un accordo per la gestione costruttiva degli episodi critici.
Project work
1) Casi
concreti, mini role-playing, osservazioni in plenaria
2)
Attivazione del corpo, quale luogo primario delle emozioni e delle negatività
3)
Allenamento degli strumenti per la gestione trasformativa di conflitti e
negatività
MODULO 4
Trasmettere
autorevolezza con la comunicazione strategica
La consapevolezza di ruolo e le sue implicazioni; tecniche e metodologie volte a gestire e non subire gli eventi; l’ascolto selettivo: come e quando usarlo; le domande strategiche:propositive, induttive, ad incastro, a falsa alternativa; la domanda chiusa strutturata; l’analisi del linguaggio come fattore di destrutturazione; il linguaggio strategico per gestire le risorse problematiche e difficili: uso delle analogie, uso del metodo comparativo, uso del contraltare, uso dell’impegno e coerenza
Project work
1. Esercitazione pratica sull’utilizzo delle domande strategiche
2. Role play sull’utilizzo delle tecniche finalizzate all’ascolto
selettivo (esercitazione singola e di gruppo)
3. Esercitazione pratica sull’utilizzo delle tecniche di
comunicazione finalizzate alla gestione delle resistenze e obiezioni
(esercitazione scritta singola e di gruppo con simulazione di dialogo)
MODULO 5
La leadership: da
concetto teorico a ambito di comportamenti concreti
Autorita’ e autorevolezza: differenze, ambiti di applicazioni e peculiarita’; i fattori che stanno alla base dell’autorevolezza; i comportamenti premianti; il trittico del management: analisi, intervento e monitoraggio; differenze e peculiarita’ tra “essere leader” e “fare il leader”; l’utilizzo mirato della delega: delega funzionale e delega di responsabilita’, il modello della cause matrici.
Project work
1. Esercitazione pratica sull’autoanalisi degli elementi della leadership
(ogni partecipante si autovaluterà sugli elementi dati dal trainer in modo da
capire la consapevolezza di questi rispetto ai successivi riscontri oggettivi)
2. Esercizio sulla delega (ogni partecipante userà il modello della delega
proposta simulando la pianificazione di un piano di azione per ogni risorsa
gestita.
3. Esercizio di problem solving (ogni partecipante analizzerà un problema
concreto sottoponendolo al modello delle cause matrici)
INDICATORI DI OUTPUT
• Definizione di Management partecipativo e del concetto del il saper unire.
• I comportamenti automatici riconoscibili in ogni contesto lavorativo.
• Classificazione delle emozioni per il corretto ascolto interno delle riunioni
e la produttività.
• Il primo assioma della comunicazione.
• Classificazione delle cause matrici.
INDICATORI DI OUTCOME
(gli indicatori di outcome saranno oggetto di questionario da sottoporre al
diretto superiore del partecipante al corso dopo sei mesi)
• La riunione produttiva (come qualitativamente e se sono state messe in pratica
caratteristiche proprie ed effettive della riunione produttiva).
• Presidio di un gruppo (come sono stati rispettati i due assi fondamentali per
il lavoro di gruppo).
• Episodi di negatività (come e se ne è migliorata la gestione durante le
riunioni produttive).
• Autorità e autorevolezza (se durante le riunioni è riconosciuta la figura del
leader autorevole).
• Domande propositive (se e come durante i lavori di gruppo è aumentato il
numero di domande propositive per migliorare l’efficacia dell’azione
amministrativa).
Servizi ai partecipanti
-
Assistenza dedicata
E-mail e telefonica -
Documentazione
in formato PDF -
Attestato giornaliero
e finale -
Docenti esperti e qualificati
-
Esercitazioni pratico-operative